Ciullini Ulderigo

Data di Nascita14 aprile 1849
Luogo di NascitaDicomano (Firenze)
Data di Morte28 maggio 1932
Luogo di Morte
Professioneimpiegato ferroviario
Campagne militariTerza guerra d’Indipendenza (1866); Campagna dell’Agro Romano per la Liberazione di Roma (1867)

Figlio di Francesco e di Agata Molignoni, Ciullini fu due volte garibaldino: nel 1866 ricoprì la carica di furiere del 6° Reggimento del Corpo dei Volontari Italiani (IV battaglione, 24a Compagnia, matricola n. 4358) guadagnando – stando al necrologio pubblicato sul mensile “Camicia Rossa” della Federazione Nazionale Volontari Garibaldini – i galloni di Caporale. L’anno successivo prese parte alla spedizione che mirava alla liberazione di Roma dal giogo pontificio.

Massone, si affiliò alla Loggia “Concordia” di Firenze il 17 novembre 1902 (3° grado): nel corso degli anni avanzò fino al 30° grado. Tra il 1907 ed il 1917 ricoprì la carica di archivista bibliotecario della Loggia.

Repubblicano, nel 1905 fece parte del Comitato popolare per le onoranze a Giuseppe Mazzini, presieduto da Otello Masini. Era amico personale di Ettore Socci: in occasione della sua morte, in quello stesso 1905, Ciullini fu tra i firmatari del manifesto in sua memoria.

Morì nel 1932: il necrologio pubblicato sul mensile della Federazione Nazionale Volontari Garibaldini, “Camicia Rossa”, indicò come giorno della sua scomparsa l’11 ottobre.

Il figlio Rodolfo (Firenze, 12 aprile 1883 – 17 gennaio 1960) rivestì la carica di direttore della Biblioteca comunale dal 1924: sotto la sua guida, l’istituzione arricchì notevolmente le sue collezioni, anche attraverso l’acquisizione di importanti fondi legati alla storia cittadina come il Davidsohn o l’epistolario Vieusseux-Rocco, adeguando al contempo il sistema di catalogazione del posseduto. Fu inoltre assiduo collaboratore del periodico municipale, “Firenze. Rassegna del Comune”, e quindi, dal 1938 e fino al 1941, assurse alla direzione della Biblioteca del Gabinetto Vieusseux, coordinandone il trasferimento dal Palagio di Parte Guelfa a Palazzo Strozzi. Nel secondo dopoguerra collaborò con la Società Toscana per la Storia del Risorgimento curando, assieme a Lidia Barbieri Manetti, i due volumi dedicati ai periodici «tratti dalle raccolte della Biblioteca di Firenze» della Bibliografia del socialismo e del movimento operaio promossa dall’Ente per la Storia del Socialismo e del Movimento Operaio Italiano.

Come il padre, anche Rodolfo fu tumulato a Trespiano, ma nell’area dei cremati, dov’è ricordato da un busto marmoreo scolpito da un autore anonimo.

A.S.

FONTI e BIBLIOGRAFIA: FONTI e BIBLIOGRAFIA: F. Conti, Firenze massonica. Il libro matricola della Loggia Concordia 1861-1921, Firenze, Edizioni Polistampa 2012, p. 245; A. Gori, Tra patria e campanile. Ritualità civili e culture politiche a Firenze in età giolittiana, Milano, Franco Angeli 2014, p. 79; G. Salvagnini, Un secolo di scultura fiorentina sul colle di Trespiano, “Libero. Ricerche sulla scultura del primo Novecento”, n. 8 (autunno 1996), p. 45; I nostri morti in “Camicia Rossa. Rassegna mensile di pensiero e azione”, n. 4 (1933), p. 96; Archivio di Stato di Firenze, Questura di Firenze, Gabinetto (versamento 1992), “A8”, fasc. “Ciullini Ulderigo” (1905-1930); L. Desideri, A. Petrucciani, Ciullini, Rodolfo in Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo, voce consultabile al link https://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/ciullini.htm [ultimo accesso: 4 agosto 2021]. Per le informazioni relative alla campagna del 1866 si rimanda al database “Alla ricerca dei garibaldini scomparsi” dell’Archivio di Stato di Torino consultato al link https://archiviodistatotorino.beniculturali.it/garb_src/ [ultimo accesso: 1° giugno 2021]. Scheda redatta il 7 agosto 2021.