Il Progetto

Il Progetto

Dietro regolare bando di selezione (pubblicato il 15 ottobre 2019 sul sito dell’ANVRG anvrg.org) è stato selezionato Andrea Spicciarelli come ricercatore incaricato della parte di valorizzazione culturale, mentre all’architetta Giulia Casimirri – già responsabile del restauro del Sacrario dei Partigiani Fiorentini presso il Cimitero di Rifredi (Firenze) – è stata affidata la gestione dei lavori di manutenzione del monumento di Ezio Nelli.

Il progetto si è concluso, dopo una proroga ed alcune modifiche approvate dal Ministero della Difesa, il 31 luglio 2021.

Il pennone portabandiera dopo l'intervento di restauro (scatto di Giulia Casimirri del 23 giugno 2021)
Il pennone portabandiera dopo l’intervento di restauro
(scatto di Giulia Casimirri del 23 giugno 2021)

Il restauro (di G. Casimirri)

L’intervento di restauro ha interessato il monumento in memoria dei caduti della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” ed il cippo con le lapidi affisse, oltre al pennone portabandiera. Sono quindi rimaste escluse dall’intervento le singole lapidi con le relative croci e piedistalli ed il ripristino delle iscrizioni su tutte le lapidi in marmo. I lavori di restauro sono iniziati il 7 aprile 2021 e terminati in data 8 giugno 2021, riguardando quindi i due elementi che caratterizzano il “Quadrato dei Garibaldini”.

Monumento ai Garibaldini: l’intervento è costituito nel preliminare smontaggio delle lastre in marmo (alzate e pedate dei gradini) e dei 4 cippi limitrofi; demolizione del sottofondo e basamento del primo gradino (che infatti mostrava segni di cedimento/scivolamento) e sua ricostruzione per tutto il perimetro collegandolo con idonei inghisaggi alla struttura in essere, oltre alla realizzazione di basamento per i quattro cippi che erano semplicemente infissi a terra. Tutti gli elementi in marmo, compresa la stele centrale, la fioriera e la fiaccola sono stati quindi oggetto di pulitura, lucidatura e protezione finale, compresa stuccatura delle fessurazioni. Relativamente alla stele sono state anche ripristinate a tempera due lettere della iscrizione sul retro. Sono state infine riposizionate le catene perimetrali e la lampada votiva.

Pennone portabandiera e cippo: l’intervento è costituito nella scartavetratura, posa di fissativo protettivo e verniciatura verde, come l’originale, compresa la revisione di corda e carrucole per le bandiere; per il cippo in pietra è stata ripresa la stuccatura esistente tra le due sezioni che lo compongono e le lastre in marmo affisse e le tre a terra circostanti sono state pulite, stuccate e trattate con protettivo.

La ricerca (di A. Spicciarelli)

L’indagine storica si è concentrata sui quattro ambiti ricordati poc’anzi: una parte biografica relativa ai 116 veterani e reduci tumulati nel “Quadrato dei garibaldini”; due ricostruzioni relative all’istituzione e sviluppo del Quadrato stesso nonché all’erezione, nel 1946, del monumento scolpito dal professore carrarino Ezio Nelli in memoria dei combattenti della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” (operante in Montenegro nel 1943-45), fortemente voluto dai reduci toscani di quella formazione militare; una riflessione, infine, sulla sedimentazione della memoria garibaldina nella città di Firenze e di come il Quadrato ed il monumento ai Garibaldini del Montenegro si inserirono nel solco tracciato fin dal secolo XIX. L’indagine archivistica e storiografica è stata naturalmente inficiata dalla straordinaria situazione sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19, ed è anche per questo che il lavoro – come d’altronde sarebbe stato in ogni caso – va considerato un work in progress, soprattutto per quanto riguarda la sua componente biografica, in quanto soggetto come ogni indagine di questo tipo al reperimento di nuove informazioni, a possibili ripensamenti con correzioni di rotta, o ancora alla scoperta di nuove direzioni di ricerca che non potevano essere battute in precedenza a causa dei più meno lunghi periodi di lockdown e chiusure straordinarie di biblioteche, archivi ed altri luoghi della cultura.

La stele «Ai Garibaldini caduti in Balcania» prima del restauro (scatto dell'11 dicembre 2019)
La stele «Ai Garibaldini caduti in Balcania» prima del restauro
(scatto dell’11 dicembre 2019)

Fondamentali per le varie ricostruzioni generali e biografiche sono state a vario titolo le consultazioni di svariati fondi conservati in altrettanti archivi e biblioteche a livello locale e nazionale: ricordo qui in particolare l’Archivio di Stato di Firenze, l’Archivio Storico del Comune di Firenze, l’Archivio Storico Comunale di Mantova, l’Archivio storico della sezione di Firenze dell’ANVRG, la Biblioteca del Museo civico del Risorgimento di Bologna, la Biblioteca Malatestiana di Cesena, la Biblioteca del Museo di Simbologia Massonica di Firenze, la Biblioteca di Storia Contemporanea “Alfredo Oriani” di Ravenna e l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia. Si ringraziano i dirigenti, i responsabili e gli animatori di ognuna di queste istituzioni per la mediazione, l’aiuto e la cortese disponibilità dimostrata in occasione di ogni dialogo o consultazione.

Al contempo, non vanno dimenticati preziosi strumenti digitali, entrati oramai di diritto nella cassetta degli attrezzi di ogni ricercatore, quali i database Alla ricerca dei garibaldini scomparsi dell’Archivio di Stato di Torino (dedicato ai volontari delle campagne del 1860-61 e 1866), Torelli (curato dalla Società Solferino e San Martino, il quale raccoglie i nomi di circa 640.000 volontari tra coloro che parteciparono alle campagne risorgimentali del 1848-70, dalla Prima guerra d’Indipendenza fino alla Breccia di Porta Pia) ed Antenati. Gli Archivi per la Ricerca Anagrafica (che dà accesso agli atti di nascita, morte, battesimo e matrimonio di numerose province italiane).

Per chi volesse porre una domanda, ottenere informazioni sui manufatti o su singole biografie qui presentate, oppure avesse il piacere di fornire ulteriori informazioni – al fine in particolar modo di ampliare le diverse schede individuali – può contattarel’Associazione al seguente indirizzo mail: anvrgpres@libero.it

Tutte le fotografie di questo scenario sono state scattate da Andrea Spicciarelli: quelle relative al “Quadrato dei garibaldini” di Trespiano si pubblicano dietro autorizzazione dei competenti uffici cimiteriali, che si ringraziano. Laddove specificato, invece, le immagini appartengono ai rispettivi proprietari: in particolare, si ringrazia l’arch. Giulia Casimirri per la concessione delle fotografie che documentano l’intero processo di restauro, nonché il Museo civico del Risorgimento di Bologna e il dott. Cristiano Franceschini del Museo di Simbologia Massonica di Firenze per la concessione del materiale iconografico relativo rispettivamente alla chiesetta della Madonna della Neve di Passo Forcora e a “La Voce Garibaldina” dell’autunno 1946.

Responsabile del progetto: Paola Fioretti (presidente della sezione ANVRG di Firenze).

Progettista e Direttrice dei lavori di restauro: arch. Giulia Casimirri.

Ricercatore incaricato: Andrea Spicciarelli.

Progetto grafico ed inserimento dati a cura di Simone Zappaterreno.