Il Quadrato
dei Garibaldini
Il cosiddetto “Quadrato dei garibaldini” fu istituito l’8 marzo 1932 su delibera del podestà di Firenze Giuseppe Della Gherardesca: esso, ancora oggi, ospita nell’area monumentale del Cimitero comunale di Trespiano (Firenze) le sepolture a terra di 116 garibaldini volontari nelle spedizioni risorgimentali, protagonisti della ripresa della tradizione garibaldina da parte di Ricciotti senior (figlio quartogenito del Nizzardo) nonché soldati nella Grande guerra, quando la camicia rossa poteva essere vestita solamente sotto le uniformi grigioverdi del Regio Esercito (ed in special modo sotto quelle della Brigata “Alpi”, erede istituzionale dei Cacciatori delle Alpi fondati nel 1859 da Giuseppe Garibaldi).
Su interessamento dell’allora presidente della sezione regionale toscana della Federazione Nazionale Volontari Garibaldini (FNVG), conte Francesco Dante Della Torre, nel febbraio 1932 il direttore dell’Ufficio d’Igiene del Comune di Firenze avallò la proposta di destinare le prime due file del “quadrato A” del Cimitero di Trespiano, ovvero quelle più prossime alla “Cripta degli Eroi Caduti in guerra”, «alla inumazione a perpetuità dei resti mortali di quei veterani i cui meriti speciali siano ritenuti degni della destinazione di cui sopra». Nel marzo 1932, tramite la predetta delibera podestarile, venne ufficializzata la nuova destinazione del settore, sul quale avrebbero insistito le sezioni fiorentine del Comitato Regionale Toscano dei Veterani del 1848-1870 e Campagne Successive e della stessa FNVG. Spettava a questi due sodalizi, fatto salvo il «giudizio insindacabile del Podestà», sanzionare quei “meriti speciali” che, soli, avrebbero permesso la tumulazione nell’area ora consacrata a «quei veterani che sui campi di battaglia si dimostrarono migliori e nella vita civile, memori delle loro azioni di guerra alimentarono sempre e in modo particolare, la fiamma del patriottismo nazionale».
Da parte garibaldina, l’idea di un sacrario consacrato alle camicie rosse si fondava sull’esempio dello storico “Campo dei Mille e dei Reduci Garibaldini” del Cimitero Monumentale di Staglieno (Genova), che ospita numerose sepolture dei Mille di Marsala. Va segnalato inoltre che negli stessi anni, sempre su iniziativa del conte Della Torre, erano o sarebbero sorti (o ampliati) sacrari simili in diverse città della regione: Livorno (il Sacrario Garibaldiniano presso il Cimitero comunale della Cigna, dove un arco a loro dedicato era stato eretto già nel 1893), Siena (il Quadrilatero dei Garibaldini presso il Cimitero del Laterino) e Lucca.
Già nei mesi successivi alla delibera podestarile il Comizio dei Veterani provvide a segnalare all’ufficio comunale d’igiene una lista di persone che avrebbero potuto usufruire di quella “speciale benemerenza”. Non deve però stupire, date le precarie condizioni economiche in cui molti reduci si trovavano a vivere – o in molti casi, a sopravvivere – che fra i primi beneficiari (benché ancora in vita) vi fossero alcuni combattenti ricoverati nella Pia Casa di Lavoro “Montedomini”. L’assottigliamento della schiera dei soci del Comitato Regionale Toscano (che si sarebbe esaurita nel 1943con la morte dell’ultimo membro, Edoardo Sargentoni) portò nel 1938 il presidente dell’Ufficio Assistenza Veterani 1848-70, Gaetano Galli, ad accondiscendere alla richiesta del presidente della sezione regionale toscana della FNVG, Mario Menesini, di rinunciare a disporre di ben quindici sepolture un tempo riservate proprio al Comitato Regionale Toscano.
Svariati garibaldini fra quelli oggi inumati nel Quadrato scomparvero ben prima della sua istituzione: allo stato attuale delle ricerche però non si conoscono i motivi che portarono a scegliere determinate personalità in luogo di altre per essere traslate nell’area consacrata alle camicie rosse. Nell’aprile 1933 il conte Della Torre accennò in una lettera indirizzata al generale Florenzio Aliprindi (ex presidente del Comitato Regionale dei Veterani) ad una non meglio specificata «commissione per la sistemazione definitiva dei resti dei nostri cari camerati defunti», sulla quale però non si è ancora riusciti a trovare ulteriori informazioni.
Se i sodalizi avrebbero provveduto, come da statuto, all’organizzazione e alla copertura delle spese delle onoranze funebri, il Comune avrebbe collocato a propria cura «piccole e semplici targhe marmoree nelle quali saranno messi il nome e cognome del defunto, la data di nascita e di morte, le onorificenze e le campagne di guerra». Le sepolture, si vedrà, erano arricchite da croci ormai ossidate mentre su alcune campeggiano ancora oggi fotoceramiche raffiguranti il defunto in divisa garibaldina: pochissimi di questi ritratti sono però riusciti a resistere all’usura causata dalla costante esposizione alla luce ed alle intemperie più svariate.
Non vi è traccia di una cerimonia di inaugurazione sulla pubblicistica d’area garibaldina: sappiamo però che lo sviluppo del campo – dalla sua ridestinazione nel 1932 all’aspetto che ancora oggi conserva – proseguì per oltre venticinque anni, dalle prime (probabili) traslazioni all’ultima sepoltura, datata 1957, del veterano della Brigata “Alpi” Mario Sorelli, senza dimenticare la traslazione dei resti della garibaldina Antonia Masanello, a cui fra poco accenneremo. Ancora, sappiamo che il 2 novembre 1934 una folta schiera di garibaldini fiorentini guidati da Ferruccio Gozzini (che, in qualità di reduce della spedizione di Grecia del 1897, avrebbe anch’egli trovato posto nel Quadrato), dopo aver innalzato il tricolore, come prescritto per la commemorazione dei defunti, inaugurarono una seconda lapide recante i nomi di altri commilitoni sepolti fuori dal Quadrato. Alla base del pennone, che sorge fra la seconda e la terza fila di sepolture (e da ciò deduciamo che fu molto probabilmente eretto subito dopo la ridestinazione del quadrato A nel 1932), vennero infatti installate tre lapidi «Alla memoria / dei / volontari garibaldini / sepolti in Firenze / fuori del Sacrario», di cui in fondo a questa scheda vengono riportati i nomi, le campagne a cui presero parte e, quando possibile, delle stringate note biografiche. Il 3 maggio 1958, infine, nella parete occidentale del basamento rimasta fino a quel momento libera, sarebbe stata affissa la lapide dedicata alla garibaldina Antonia Masanello (nota anche come Tonina Marinello)proveniente dal Cimitero delle Porte Sante e che riporta i versi a lei dedicati dal poeta Francesco Dall’Ongaro. Di fronte ad essa sarebbe stata inoltre inumata la cassetta contenente le sue spoglie mortali, anch’esse provenienti dallo storico cimitero annesso alla Basilica di San Miniato al Monte. L’interessamento di Mario Menesini (a quel tempo presidente regionale della rinnovata Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini) presso l’allora Commissario prefettizio Lorenzo Salazar per il doppio trasferimento seguiva la rovina del bastione di ponente delle Porte Sante, che provocò ingenti danni alla lapide, la quale fu però restaurata proprio in occasione della sua traslazione.
L’erezione del Quadrato in età fascista influenzò il calendario degli anniversari in cui era previsto – in quello che un documento della sezione fiorentina della FNVG veniva chiamato «Sacrario dei Veterani Volontari Garibaldini» e che in altre lettere è denominato semplicemente «Campo Garibaldino» – l’innalzamento del Tricolore: alle classiche date risorgimentali del 5 maggio (partenza dei Mille da Quarto), 2 giugno e 4 luglio (anniversari della nascita e della morte di Giuseppe Garibaldi), 4 agosto (morte di Anita Garibaldi presso le Mandriole) e 3 novembre (per lunghi anni a Firenze era esistita un’Associazione dei Reduci Garibaldini e superstiti di Mentana) vennero aggiunte quelle legate alla Grande guerra (24 maggio e 4 novembre) ed alla presa del potere del fascismo (28 ottobre). Se non poteva mancare, in nome della “piccola patria” toscana, la data del 29 maggio (anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara), è interessante notare come l’alzabandiera fosse previsto non solo per la commemorazione dei defunti (2 novembre) ma – al fine di saldare ancor di più il legame fra la tradizione garibaldina del Risorgimento con quella riavviata nel 1897 da Ricciotti senior – anche per il 17 luglio, anniversario della morte del quartogenito del Nizzardo, nonché padre dell’allora dominus della Federazione fascistizzata: Ezio Garibaldi.
L’inaugurazione, il 2 novembre 1946, del monumento di Ezio Nelli «Ai Garibaldini caduti in Balcania» della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” avrebbe però risignificato completamente l’intera area, collocandola a pieno titolo nella memoria democratica della città di Firenze e della Resistenza italiana all’estero, e rinnovando parimenti i legami fra il primo e il secondo Risorgimento il quale – come già gli avvenimenti spagnoli del 1936-39 – aveva «restituito Garibaldi all’Italia».
Andrea Spicciarelli
Elenco dei garibaldini ricordati nelle tre lapidi affisse sul cippo della bandiera
* Per l’esiguità di informazioni in merito, non è ancora possibile segnalare se gli impegni volontaristici del 1870 si riferiscano alla Presa di Roma o alla Campagna di Francia.
Lapide Lato Est
«Alla memoria / dei / volontari garibaldini / sepolti in Firenze / fuori del Sacrario»
VIGANÒ cav. di gr. cr. Ettore: volontario nelle campagne del 1860 e 1866.
VITELLI cav. Carlo:volontario nelle campagne del1866 e 1867.
DE ANGELI cav. Alessandro (Vercelli, 29 maggio 1843 – Firenze, 1933): volontario nel 1860 nella campagna di liberazione del Mezzogiorno.
TEMPESTINI comm. Filippo di Giovanni e Penelope Tronci(Firenze, 1847): volontario nelle campagne del 1866 e 1867. Nel ’66 fu volontario nel 7° Reggimento, I Battaglione, 6a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani (matricola n. 48). L’anno successivo rimase ferito nella battaglia di Monterotondo. Nel 1933 fu nominato vice-presidente della sezione fiorentina della FNVG.
CORSI Carlo: volontario nella campagna del 1867.
SERVI Salvatore: volontario nella campagna del 1867.
GIUSTI Gaetano: di Tommaso e Luigia Mori (Arezzo, 1847): volontario nella campagna del 1866, inquadrato nel 7° Reggimento, I Battaglione, 3a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani.
VOLPI Giulio: volontario nelle campagne del1866 e 1867.
MANNETTI Bernardino: volontario nella campagna del 1867.
SARCHIETTI Cesare di Tommaso e Regina Baccani (Firenze): volontario nella campagna del 1866, inquadrato nell’8° Reggimento, 12a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani.
GIANNINI Pasquale: volontario nelle campagne del1859 e 1860.
GOZZINI Oreste: volontario nelle campagne del 1866 e 1867.
SARTIRANA Achille di Luigi ed Anna Leonardi(Abbiategrasso, 7 novembre 1843): volontario nelle campagne del 1859, 1860-61, 1866 e 1867. Nel 1860 fu soldato dell’Esercito Meridionale, inquadrato nella 15a Divisione “Türr”, 4a Brigata “Sacchi”, 1° Reggimento “Winkler”, 6a Compagnia.
NUTINI Giuseppe di Giovanni e Clorinda Sandrucci (Firenze): volontario nelle campagne del 1866 e 1867. Nel ’66 fu inquadrato nell’8° Reggimento, 7a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani.
BRUNACCI Egisto: volontario nella campagna del 1866.
CORNIERI Ernesto: volontario nelle campagne del 1859 e 1860-61.
MENESINI Parigino: volontario nelle campagne del 1860-61, 1866 e 1870*. Padre di Mario, garibaldino a Drisco, combattente nella guerra italo-turca del 1911-12 e nella Grande guerra.
TEMPESTINI Brunellesco: volontario nelle campagne del 1866 e 1870*.
PAGANORI Vincenzo di Giovanni e Maddalena Trambusti (Firenze, 1846): volontario nelle campagne del 1860-61, 1866 e 1867. Nel ’66 fu soldato del 6° Reggimento, II Battaglione, 7a Compagnia (matricola n. 1368). Nel 1907 presiedette il Comitato Popolare per le Onoranze Centenarie a Giuseppe Garibaldi, e per questo fu nominato anche commissario della Commissione “per la distribuzione dei sussidi ai Garibaldini” che operò nell’estate di quell’anno.
FALLANI Eugenio: volontario nella campagna del1870*.
BARUCCI Oreste di David ed Elisa Varessi(Firenze, 1847): volontario nelle campagne del 1866 e 1867. Nel ’66 fu soldato del 7° Reggimento, II Battaglione, 12a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani.
BIONDI Pietro di Biondo e Giuseppa Cerruti(Firenze, 1848-1925): volontario nelle campagne del 1866 e 1867. Nel ’66 fu inquadrato nell’8° Reggimento, 24a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani. Tumulato a Trespiano, la sua epigrafe recita: «A Bezzecca – a Mentana / con Garibaldi. / Dopo – l’affetto per la / famiglia ed il lavoro / fino alla morte».
COCCHI Luigi: volontario nelle campagne del 1859 e 1860. Combatté nella battaglia del Volturno. Possidente e commerciante di sete. In sua memoria lo scultore carrarese Alessandro Lazzerini realizzò nel 1920 il Monumento a Luigi Cocchi. Scolpito al pari di un monumento di memoria pubblica, riporta la seguente epigrafe: «Luigi Cocchi / garibaldino – nel commercio della seta / lavoratore valente integerrimo asceso / agli agi di onesta ricchezza che gli concesse / le intime soddisfazioni della benecificenza / nei suoi ideali costante / morto il 4 giugno 1917».
BONCOMPAGNI Santi o Sante di Francesco e Maddalena Zavelli(San Sepolcro, Arezzo, 1833): volontario nelle campagne del 1859, 1860-61, 1866 e 1867. Nel ’66 fu Caporale nel 7° Reggimento, II Battaglione, 11a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani.
conte MARIO GIGLIUCCI di Giovanni Battista (1815-1893; patrizio fermano, deputato e senatore del Regno d’Italia) e di Clara Novello (Fermo, 19 novembre 1847 – Firenze, 13 gennaio 1937): volontario nella campagna del 1866. Soldato del 4° Reggimento, I Battaglione, 2a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani (matricola n. 285), si guadagnò una medaglia di bronzo al valor militare per il suo contegno nella battaglia di Vezza d’Oglio. Possidente, fu socio del Comitato Regionale Toscano dei Veterani del 1848-1849 a partire dal 1902. Ricoprì successivamente la carica di presidente della sezione di Firenze della FNVG dalla seconda metà del 1933. Ebbe tre figli: Nerina, Donatello e Bona.
Lapide Lato Nord
BILLI Salvadore di Gaetano e Rosa Cucchi(Firenze, 24 maggio 1848 – 27 giugno 1922): volontario nelle campagne del 1866 e 1867. Nel ’66 fu inquadrato nell’8° Reggimento, 24a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani. Tumulato a Trespiano, la sua epigrafe lo ricorda come «Valoroso garibaldino».
GHERARDI Pietro di Gherardo e Virginia Olmi(1844-1920): volontario nelle campagne del 1866 e 1867. Nel ’66 fu inquadrato nel 9° Reggimento, IV Battaglione, 16a Compagnia (matricola n. 1948) del Corpo dei Volontari Italiani. Tumulato a Trespiano, la sua epigrafe lo ricorda come «Prode garibaldino».
DEL SERE Mario: volontario nelle campagne del1866 e 1867.
FORMIGLI Vincenzo (19 luglio 1846 – 19 febbraio 1913): volontario nelle campagne del 1866 e 1867.
CIFREO Augusto: volontario nelle campagne del1866 e 1867.
GALLI Carlo di Angiolo(Firenze, 20 maggio 1848 – 1923): volontario nelle campagne del1866, 1867 e 1870*. Tintore, fu socio del Comitato Regionale Toscano dei Veterani del 1848-1849 a partire dall’anno 1900.
FRANCIONI Antonio di Salvatore e Luisa De Ferrucci (Siena, 1849): volontario nelle campagne del1866 e 1867. Nel ’66 fu soldato del 6° Reggimento, IV Battaglione, 23a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani (matricola n. 4233). Rimase ferito il 16 luglio a Condino. Fu in seguito socio dell’Associazione fra i Superstiti delle Battaglie per l’Unità d’Italia a partire dal 1889.
BRUNORI Luigi di Giovanni (Firenze): volontario nelle campagne del1866 e 1867. Nel ’66 fu soldato del 6° Reggimento, IV Battaglione, 21a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani (matricola n. 3925). Rimase ferito il 16 luglio a Condino.
GIUNTINI Oreste: volontario nelle campagne del1866 e 1867.
ROSSI Stanislao di Salvadore ed Annunziata Benvenuti(Firenze, 1841): volontario nelle campagne del 1860-61 e 1866. Nel ’66 fu inquadrato nell’8° Reggimento, 22a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani.
MICHELOZZI Ugo: volontario nella campagna del 1866.
MANETTI Oreste (1841): volontario nella campagna del 1866, inquadrato nel Reggimento Dragoni, V Corpo d’Armata. Fu in seguito socio dell’Associazione fra i Superstiti delle Battaglie per l’Unità d’Italia a partire dal 1889.
ROMOLI Angelo: volontario nelle campagne del 1860-61 e 1866
ANDREOZZI Francesco: volontario nelle campagne del1866 e 1867. Nel 1867 fu ferito e fatto prigioniero dalle truppe nemiche.
BONCINELLI Camillo di Lodovico e Virginia Giordarengo o Giordanengo (Livorno, 6 aprile 1849 – Firenze, 26 febbraio 1936): volontario nelle campagna del 1866 e 1867 Nel ’66 risulta immatricolato due volte: come volontario del 10° Reggimento, VI Battaglione, 23a Compagnia (matricola n. 4159) e come soldato del 10° Reggimento, III Battaglione, 12a Compagnia (matricola n. 2028) del Corpo dei Volontari Italiani. Ragioniere e funzionario della Banca d’Italia, alla sua morte fu tumulato a Trespiano nella tomba di famiglia.
FAZZINI Francesco di Giuseppe e Teresa Minzello(Pontassieve, Firenze, 1841): volontario nella campagna del 1866, inquadrato come Caporale del 10° Reggimento, IV Battaglione, 13a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani (matricola n. 2326).
BELLIERI Francesco: volontario nella campagna del 1866.
POGGIOLINI Giovanni: volontario nella campagna del 1866.
MACCIANI Pio: volontario nelle campagne del1866 e 1867.
GIOTTI Tommaso (Firenze, 1836): volontario nel 1860, quando fu inquadrato in qualità di soldato dell’Esercito Meridionale nella 16a Divisione “Cosenz”, 2a Brigata “De Milibitz”, 1° Reggimento “Malenchini”, 6a Compagnia (matricola n. 673). Ferito, fu congedato dall’esercito il 21 ottobre 1860.
BELLINI Ernesto di Torello e Clorinda Vannini(Firenze, 1847): volontario nella campagna del 1866, inquadrato nel 7° Reggimento, II Battaglione, 10a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani (matricola n. 124).
CINI Alfonso di Elia (Firenze, agosto 1852): volontario nelle campagne del 1866 e 1867.
MASINI Alessandro: volontario nella campagna del 1867.
UGOLETTI Achille di Giovanni e Carlotta Delbutteri(Reggio Emilia): volontario nella campagna del 1866, inquadrato nell’8° Reggimento, 17a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani.
Lapide Lato Sud
CASTELLANI Valente di Gaetano e Luigia Castelli(Firenze, 14 febbraio 1835): volontario nelle campagne del 1859 e 1860. Nel 1860 fu Sergente dell’Esercito Meridionale, inquadrato nella 17a Divisione “Medici”, Brigata “Eberhardt”, 1° Reggimento “Penzo”, II Battaglione, 7a Compagnia.
RAMALLI Giuseppe: volontario nelle campagne del1866 e 1867.
MARTELLONI Giuseppe (1837-1901): volontario nelle campagne dal 1859 al 1870*. Tumulato a Trespiano, i suoi figli curarono nel 1923 l’erezione di un monumento a lui dedicato, ornato con inserti bronzei (opera di vari autori in vari tempi, tra i quali spiccano un bassorilievo a tema garibaldino risalente agli anni Venti ed un busto dello stesso Martelloni fuso dalla Fonderia A. Biagiotti). L’epigrafe in sua memoria recita: «Con Garibaldi / a 18 anni seguendolo fedelmente a Mentana / volontario di guerra per l’indipendenza 1859-1870 / Accorse ove il pericolo e la pietà lo chiamavano / a Casamicciola – fra i colerosi di Napoli / lieto di dare / l’opera sua disinteressata / ai fratelli / nel nome d’Italia. / Nato 1837 Morto 1901 / I figli Tito e Arturo Q. M. P.».
PALAZZINI Numa di Giovanni (Bergamo, 17 maggio 1825 – Firenze, 5 marzo 1906): volontario nelle campagne del 1848-49, 1859, 1860-61, 1866 e 1867. Nel ’66 fu Maggiore del 2° Reggimento del Corpo dei Volontari Italiani (matricola n. 3). Impiegato, fu socio del Comitato Regionale Toscano dei Veterani del 1848-1849 a partire dal 1904.
CURZIO Francesco [Raffaele] di Francesco (Turi, Bari, 23 dicembre 1822 – Firenze, 7 febbraio 1901): volontario nelle campagne del 1860, 1866 e 1867. Avvocato, nel 1860 fu tra i Mille di Marsala, in qualità di Capitano dello Stato Maggiore Generale: è registrato al n. 346 dell’Elenco alfabetico di tutti i componenti la spedizione dei Mille di Marsala, compilato sulla scorta dell’Elenco pubblicato nel 1864 dal Ministero della Guerra, – del prospetto dei pensionati fra i Mille di Marsala, – e delle notizie recentemente fornite dalle varie Autorità del Regno (supplemento al n. 266 della “Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia” del 12 novembre 1878, p. 8). Fu consigliere comunale a Firenze, quindi deputato alla Camera dei Deputati dal 1861 al 1870 e dal 1882 al 1886. Presiedette la Società di Mutuo Soccorso fra i Reduci Garibaldini di Firenze. Un suo monumento in marmo è presente nell’area cremati del settore monumentale di Trespiano. L’epigrafe funebre posta sotto al suo ritratto bronzeo recita: «Francesco Curzio / poeta e soldato / fra i Mille di Marsala / deputato più volte al Parlamento / e consigliere comunale di Firenze / la storia serba il suo nome / del cospiratore dell’esule / dell’operoso apostolo di ogni libertà / appresso ai poveri / sarà gloriosa la memoria / del cittadino intemerato».
MARCHETTINI Luigi di Carlo e Maria Berlini(Livorno, 1849 – Firenze, 1924): volontario nelle campagne del1866 e 1867. Nel ’66 fu inquadrato come soldato nel 6° Reggimento, II Battaglione, 12a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani (matricola n. 2278). Tumulato a Trespiano, la sua epigrafe recita: «Garibaldino – patriotta / fervente – cittadino – ma- / rito – padre – insuperabile / cultore […] virtù e- / letta – di […] esempio».
DOLFI Lodovico (1838-1925): volontario nelle campagne del1866 e 1867.
FALCINI Fulvio Valerio: volontario nelle campagne del 1859, 1860, 1866 e 1867.
DEL GRECO prof. Giovanni (Firenze, 1841-1918): volontario nelle campagne del 1859, 1860, 1862, 1866 e 1867. Nel 1860 raggiunse Garibaldi a Palermo; successivamente fu ferito a Coriolo (presso Milazzo). Medico, assurse alla carica di primario dell’Ospedale di S. Maria Nuova di Firenze. Un suo busto bronzeo, sorretto da un plinto marmoreo con inserti anch’essi bronzei (una foglia di palma, una spada e un libro), è presente nell’area cremati del settore monumentale del cimitero di Trespiano.
FRONDONI Vincenzo di Casimiro e Teresa Basani(Piacenza): volontario nelle campagne del1866 e 1867. Nel ’66 fu inquadrato nell’8° Reggimento, 20a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani.
MAGNAGHI cav. Girolamo: volontario nelle campagne del1866 e 1867.
BRERI Aiuto o Ajuto di genitori ignoti (Parma): volontario nella campagna del 1860-61. Fu soldato dell’Esercito Meridionale, inquadrato nella 16a Divisione “Cosenz”, 1a Brigata “Assanti”, 3° Reggimento “Albuzzi”.
CIVELLI Antonio figlio dell’industriale Giuseppe e di Angela Annoni (Milano, 25 ottobre 1850 – Firenze, 25 maggio 1930): volontario nelle campagne del 1866 e 1867. Industriale ed editore, assunse la guida della “Società anonima stabilimento tipografico” alla morte del padre. Fu proprietario di diverse riviste e giornali: “Il Corriere Italiano” di Firenze, “Il Diritto” di Roma, “La Lombardia” di Milano, “L’Adige” di Verona. Volontario garibaldino a 16 anni durante la Terza guerra d’Indipendenza (milite del 1° Reggimento, VII Battaglione, matricola n. 1414), intraprese anche la strada della politica, sia a livello locale che nazionale: ricoprì difatti le cariche di consigliere comunale (1884) e di assessore (1889) a Firenze, quindi di deputato per la Sinistra, rappresentando ininterrottamente il collegio Firenze I dal 1892 al 1904, per un totale di quattro legislature. Ciò gli permise, nel 1905, di accedere alla nomina a senatore. Socio dell’Associazione fra i Superstiti delle Battaglie per l’Unità d’Italia dal 1892 e del Comitato Regionale Toscano dei Veterani del 1848-1849 a partire dal 1903.
FOSSI Bartolomeo: volontario nella campagna del 1860.
VOLPI Luigi di Pietro ed Assunta Pacini (Firenze, 1847): volontario nelle campagna del 1866 e 1867. Nel ’66 fu inquadrato nell’8° Reggimento del Corpo dei Volontari Italiani.
NUTINI Pietro di Luigi e Caterina Gori(Livorno, 1848): volontario nelle campagne del1866 e 1867. Nel ’66 fu soldato del 10° Reggimento del Corpo dei Volontari Italiani (matricola n. 3667).
CHELLI Enrico (Firenze, 20 dicembre 1850 – Firenze, 23 febbraio 1936): volontario nelle campagne del 1866 e 1867. Nel 1933 ricoprì la carica di consigliere della sezione toscana della FNVG.
SEGHI Massimiliano di Cipriano e Massimina Marini (Marcialla, frazione dei comuni fiorentini di Certaldo e Barberino Tavarnelle): volontario nella campagna del 1866, inquadrato nell’8° Reggimento, 12a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani.
CECCARELLI Torello di Francesco ed Irene Ossi (Pisa, 1849): volontario nella campagna del 1866, inquadrato come soldato nel 6° Reggimento, I Battaglione, 6a Compagnia del Corpo dei Volontari Italiani (matricola n. 1128).
MENICHETTI Egisto di Cesare e Carolina Bencini (Firenze): volontario nella campagna del 1867.
BRUNI Mario di Pietro (Firenze, 12 gennaio 1847): volontario nella campagna del 1867, inquadrato come furiere nel 14° Battaglione comandato dal maggiore De Filippi. Rappresentante, fu socio dell’Associazione fra i Superstiti delle Battaglie per l’Unità d’Italia a partire dal 1887 e socio del Comitato Regionale Toscano dei Veterani del 1848-1849 dal 1900 al 1903. Ricoprì la carica di presidente della Società di Mutuo Soccorso fra i Reduci Garibaldini e Superstiti di Mentana di Firenze.
FONTI e BIBLIOGRAFIA: C. Calci, G. Virga, La campagna del 1867 nell’Agro Romano, Roma, Dunp edizioni 2018, p. 371; A. Espen, Sulle tracce della «guerriera» di Garibaldi: Antonia Masanello da Montemerlo in “Terra d’Este”, n. 41 (2011), pp. 25-49; Federazione Nazionale Volontari Garibaldini, Associazione Nazionale Cacciatori delle Alpi (Sede Provinciale di Livorno), Sacrario Garibaldiniano. Livorno (Cimitero Comunale), Livorno, Raffaelli 1937; G. Salvagnini, Un secolo di scultura fiorentina sul colle di Trespiano, “Libero. Ricerche sulla scultura del primo Novecento”, n. 8 (autunno 1996), pp. 44-45, 79; I nostri morti in “Camicia Rossa. Rassegna mensile di pensiero e azione”, n. 4 (1933), p. 96; Cronache garibaldine. La nomina dei presidenti delle sezioni provinciali della Toscana della Federazione Volontari Garibaldini in “Camicia Rossa”, n. 7 (1933), p. 168; Il nuovo Consiglio Direttivo della Sezione di Firenze della Federazione Nazionale Volontari Garibaldini in “Camicia Rossa”, nn. 8-9 (1933), p. 192; Lutti garibaldini in “Camicia Rossa”, n. 2 (1936), p. 48; M. P., La morte del conte Mario Gigliucci, garibaldino decorato al valore nel 1866 in “Camicia Rossa”, n. 1 (1937), p. 24; l. m., Alla Camicia Rossa in “Camicia Rossa. Trimestrale dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini”, n. 4 (novembre 2001-gennaio 2002), p. 14; Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini – sezione di Firenze: fasc. “Corrispondenza con terzi”; b. “1957-1958-1959”: fasc. “1958”, fasc. “Garibaldini. 1957. II° Semestre”; Archivio Storico del Comune di Firenze: “Comune di Firenze”, “Deliberazioni degli organi amministrativi”, “Deliberazioni della Giunta, del Podestà e del Commissario”, Protocollo delle deliberazioni del Podestà dal 1 marzo al 29 aprile 1932, delibera n. 822, Cimitero di Trespiano. Destinazione di tombe per veterani (8 marzo 1932), CF 924; “Comune di Firenze”, “Cerimonie, festeggiamenti ed esposizioni”, “Centenario della nascita di Giuseppe Garibaldi”, “Filza 1. Centenario di Giuseppe Garibaldi. Elargizione di sussidi ai superstiti garibaldini poveri. Corrispondenze e carte diverse. 1907”, fasc. “Onoranze per il Centenario a Garibaldi”, CF 5051; “Comune di Firenze”, “Cerimonie, festeggiamenti ed esposizioni”, “Centenario della nascita di Giuseppe Garibaldi”, “Filza 3. Centenario di Giuseppe Garibaldi. Elargizione di sussidi ai superstiti garibaldini poveri. I-Z” (1907), fasc. “Rossi Stanislao fu Salvadore”, CF 5052; “Comune di Firenze”, “Comitati e Commissioni”, “Associazione veterani guerre d’indipendenza”, Comitato Regionale Toscano dei Veterani del 1848-49, Firenze. Matricola dei soci fondatori ed effettivi dal 1° luglio 1898 (1876-1910), CF 5113; “Comune di Firenze”, “Comitati e Commissioni”, “Associazione veterani guerre d’indipendenza”, Registro dell’Associazione fra i superstiti delle battaglie per l’unità d’Italia. Ruolo dei Soci in ordine d’anzianità (1886-1901), CF 5115.Per le indicazioni relative alla partecipazione alle campagne del 1860-61 e 1866 si rimanda al database “Alla ricerca dei garibaldini scomparsi” dell’Archivio di Stato di Torino, consultato al link https://archiviodistatotorino.beniculturali.it/garb_src/ [ultimo accesso: 31 luglio 2021]. Per le carriere politiche di deputati e senatori del Regno d’Italia si rimanda rispettivamente ai portali storici della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, consultabili ai seguenti link: https://storia.camera.it/ e http://www.senato.it/sitostorico/home [ultimo accesso: 1° agosto 2021]. Scheda redatta il 2 agosto 2021.