Divisione Italiana
Partigiana “Garibaldi”
Partigiani italiani in Jugoslavia
dal 1943 al 1945
Morte al fascismo, libertà al popolo!
motto dell’Esercito Popolare di Liberazione di Jugoslavia
La Storia
Fin dai giorni immediatamente successivi all’8 settembre, soli, senza
collegamenti con l’Italia, che mai fu così lontana come allora, quasi
sperduti fra i monti del Montenegro, con un mondo tutto così ostile
attorno a noi, dopo un primo inevitabile periodo di incertezza e di
smarrimento, maturò in ciascuno di noi la decisione di resistere.
Intuivamo forse confusamente che quella era la strada giusta anche se
non la più facile. Forse era il non confessato bisogno di riscattarci di
fronte a quella popolazione, cui avevamo apportato lutti e rovine, di
riparare il malfatto.Ten. Franco Vezzosi
Cerimonia di commemorazione del gar. Pietro Valeri (1919-1943)
Monte San Savino (AR), 30 giugno 1974
Alcuni numeri
Diffusione regionale
Classe di età
La Memoria
La memoria della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” iniziò ad essere coltivata dai reduci immediatamente dopo il loro rientro in Italia nel marzo del 1945.
Fra le prime necessità di cui si fece cassa di risonanza il periodico La Voce Garibaldina. Organo ufficiale dell’Associazione Nazionale Reduci Garibaldini (ANRG) a nome dei superstiti della Jugoslavia, vi fu quella di raccogliere fondi per l’erezione di un monumento a ricordo dei Garibaldini caduti in Balcania, che venne inaugurato il 2 novembre 1946 presso il Quadrato dei Garibaldini del Cimitero Comunale di Trespiano (Firenze).
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Nel capoluogo toscano, dopo il trasferimento da Viterbo del comando della ex Divisione Partigiana, si insediò (negli stessi locali della Sezione ANRG di Firenze, siti nella storica Torre della Castagna di Piazza San Martino 1) l’Ufficio Storico-Statistico della Divisione “Garibaldi” retto dal col. Carlo Ravnich, che nel biennio successivo diede alle stampe un bollettino (per un totale di 7 numeri) su cui vennero per la prima volta raccolti i nomi dei partigiani garibaldini combattenti.
Accanto ad una memoria che ha visto sparuti interventi di memorialistica pubblica in terra italiana (l’ultimo dei quali recentissimo: l’inaugurazione a Livorno, il 15 maggio 2025, di una lapide a ricordo dei caduti e dell’eroismo della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”) e jugoslava (lo spomenik di Pljevlja inaugurato il 21 settembre 1983 alla presenza dei Presidenti della Repubblica Italiana, Sandro Pertini, e della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia Mika Špiljak), il 12 settembre 1953 fu concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera del 182° Reggimento Fanteria “Garibaldi” per i suoi reparti di fanteria già appartenenti alla Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”.
Domenico Giorgiantoni
L’ultimo Garibaldino di Roma
Tributo ai caduti e ai dispersi
14 ottobre 2023 – Altare della Patria
Parafrasando il motto dell’EPLJ [Morte al fascismo, libertà al popolo!], che fu anche nostro, auspichiamo oggi che muoia il fascismo nel mondo e che sia data libertà a tutti i popoli, ma sappiamo che non ci sarà libertà vera se non assicureremo la pace per la quale giova battersi se vogliamo essere coerenti con noi stessi ed onorare il ricordo dei Caduti nostri e jugoslavi.
Lando Mannucci
Per l’onore d’Italia. La Divisione Italiana Partigiana «Garibaldi»
in Jugoslavia dall’8 settembre 1943 all’8 marzo 1945,
Tipografia Cavicchi & C., Sesto Fiorentino (FI) 1985, p. 36
Il progetto
La presente ricerca nasce nel 2020 a partire dal progetto Per non dimenticare: la Resistenza dei militari italiani della Divisione Garibaldi in Montenegro (1943-1945), finanziato dal contributo annuale del Ministero della Difesa e finalizzato al proseguimento della più generale opera di digitalizzazione e sistemazione del materiale archivistico relativo all’operato ed all’organico della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” presente negli archivi delle sedi associative nazionali (Roma) e locali (Asti).
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In particolare, nel corso del 2021 fu messa a bando una prima borsa di studio che mirava alla digitalizzazione dei nominativi dei partigiani della Divisione “Garibaldi” contenuti in 6 dei 7 numeri del Bollettino della Divisione stessa, denominato Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”. Organo dell’Ufficio Storico Statistico. A cura della prof.ssa Isabella Insolvibile, vincitrice della borsa di studio, si addivenne alla costruzione di un primo database contenente 6.148 nominativi di «militari già combattenti nelle varie formazioni della Divisione “Garibaldi” che hanno ottenuto il riconoscimento della qualifica di Partigiano combattente all’estero» (Bollettino n. 1, p. 1). Tale mole di dati fu resa fruibile on-line (assieme alla relazione conclusiva della studiosa) sul portale ufficiale dell’ANVRG (www.anvrg.org).
Questa prima, preziosissima fonte per lo studio biografico degli appartenenti alla Divisione partigiana indicava, oltre al nome e cognome del partigiano, alcuni dati utili quali il suo patronimico, il grado militare ed un luogo geografico di domicilio o residenza. La stessa prof.ssa Insolvibile, però, al termine della sua relazione, notava che «solo l’esame dei fascicoli del Ricompart [acronimo che indica l’Archivio per il servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani, recentemente digitalizzato e liberamente fruibile a partire da questo link: https://www.partigianiditalia.beniculturali.it/] potrà dare certezze sulla natura del luogo indicato, considerato che, in un paese fortemente caratterizzato dalle migrazioni interne come l’Italia, il discrimine tra luogo di nascita e luogo di residenza si pone come assai significativo».
Pertanto, nel 2023, ricorrendo l’80° anniversario di fondazione della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”, istituita a Pljevlja il 2 dicembre 1943, l’Ufficio Storico dell’ANVRG decise di raccogliere il suggerimento della prof.ssa Insolvibile, ovvero di procedere all’esame dei fascicoli del fondo Ricompart nella sua parte relativa alla “Commissione Estero”, al fine di implementare il database non solo per quanto riguardava i dati di origine geografica, ma anche in relazione alla classe anagrafica dei garibaldini oggetto di studio. Perciò, nell’ambito del progetto di Implementazione del database biografico relativo agli appartenenti alla Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” ad ottant’anni dalla sua fondazione, finanziato con il contributo annuale del Ministero della Difesa per l’anno 2023, fu bandita una nuova borsa di studio, assegnata al prof. Tommaso Rossi, che vede in questo rinnovato sito i suoi frutti sotto forma di un database aggiornato e di una relazione finale che – specularmente a quanto prodotto dalla prof.ssa Insolvibile – commenta i dati raccolti e traccia nuovi percorsi di indagine.
L’interfaccia grafica, l’inserimento dei dati e il motore di ricerca sono stati curati dal webmaster dell’ANVRG, Simone Zappaterreno, il cui lavoro ha permesso e permetterà un accesso quanto più semplice ed intuitivo possibile ai numerosi dati presenti nel database.
In un mondo sempre più informatizzato, l’ANVRG ha riconosciuto il rafforzamento del ruolo degli archivi virtuali, così come la platea dei database digitali. Attraverso questo progetto pluriennale, la nostra Associazione ha scelto di continuare a fornire, mediante uno strumento sempre più documentato e circostanziato, un database degli appartenenti alla Divisione che possa essere fruibile non solo dai Soci del Sodalizio, ma anche dalla più ampia comunità scientifica e dai rappresentanti di quelle associazioni partigiane, combattentistiche e culturali che ancora negli ultimi anni si sono rivolte al nostro Ufficio Storico per richieste di consulenza di tipo storico e biografico, nell’ambito di ricerche di storia locale o di interesse privato, a testimonianza di un mai sopito interesse per le vicende resistenziali d’oltre Adriatico e che, ad oltre ottant’anni di distanza dall’istituzione della Divisione, meritano ancora di essere degnamente ricordate. Nondimeno, così come testimoniato dal sempre più florido filone storiografico dedicato alla Resistenza transnazionale, è nostra intenzione continuare nell’implementazione di questo portale, in particolare nell’aspetto delle sue schede biografiche, lasciate volutamente aperte per raccogliere nuovi percorsi di ricerca, documenti, testimonianze di archivi istituzionali o familiari, fotografie, decisi come siamo a ridare un volto e una voce a coloro i quali, a migliaia di chilometri dalle proprie case, scelsero di lottare Per l’onore d’Italia nelle file della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”, «autentici continuatori di quello spirito di cui erano permeati gli ideali di Garibaldi, cavaliere dell’Umanità».
L’Ufficio Storico dell’ANVRG
L’articolo 15 dello Statuto dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini “G. Garibaldi” ha istituito come Organi centrali del sodalizio il Direttore e il Vicedirettore dell’Ufficio Storico e Museo, i compiti dei quali sono definiti dal successivo art. 48: «Il patrimonio e l’organizzazione dell’Ufficio storico e del Museo sono affidati alla responsabilità del Direttore il quale si avvale del concorso del Vicedirettore che lo sostituisce in caso di impedimento. È responsabile del patrimonio dell’archivio storico del Museo e ne risponde al Comitato esecutivo.
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Dà relazione dell’attività svolta al Consiglio nazionale in sede consuntiva annuale ed al Congresso». L’Ufficio Storico, che come la Sede Nazionale dell’ANVRG si trova nei locali del Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina (Largo di Porta San Pancrazio 9, Roma), è presieduto dal 2021 da Andrea Spicciarelli, coadiuvato dal Vicedirettore prof. Matteo Stefanori (già Direttore tra il 2009-2010 ed il 2021, con Vicedirettore Alberto Giacopello) Nei locali dell’Arco di Porta San Pancrazio sono presenti l’Archivio storico, che abbraccia la storia del sodalizio ricostituito su basi antifasciste e democratiche il 15 luglio 1944 nella Roma appena liberata dai nazifascisti, ed i cimeli del tardo Risorgimento e delle ultime campagne in camicia rossa guidate dai figli e nipoti del Generale Giuseppe Garibaldi tra Grecia (1897 e 1912) e Francia (1914-1915). Fino al 2011 – prima dell’apertura al pubblico del Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia – erano conservati in questi locali anche i cimeli e documenti della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” e della Divisione “Italia”, che combatterono l’occupante nazifascista nella penisola balcanica all’indomani dell’8 settembre e fino alla primavera del 1945, e che furono trasferiti ad Asti: i primi presso il nuovo Museo della Divisione “Garibaldi” di Palazzo Ottolenghi, i secondi presso il locale Archivio di Stato dove sono tuttora liberamente consultabili.
Su impulso dell’allora Direttore Stefanori, l’Ufficio Storico ha iniziato a curare progetti (in particolare sotto forma di borse di studio per giovani ricercatori e ricercatrici) finanziati grazie al contributo annuale del Ministero della Difesa e, da qualche anno a questa parte, dai bandi dalla Direzione Generale “Educazione Ricerca e Istituti Culturali” del Ministero della Cultura. Tra gli ultimi progetti curati ricordiamo: la sistemazione ed inventariazione del Fondo documentario e fotografico della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” a cura del prof. Federico Goddi (2013); la sistemazione ed inventariazione dell’Archivio dell’Ufficio Storico a cura delle dott.sse Claudia D’Avossa, Eleonora Fabbri e quindi Marta Palazzi(2016-18) nell’ambito del progetto La rinascita dei movimenti garibaldini democratici. Il decennio di transizione (1936-1946) che portò quindi alla stampa del volume ANVRG Storie narrate e documentate. Le sedi, i cimeli, gli archivi (a cura di Annita Garibaldi Jallet e Matteo Stefanori, La Maddalena, Paolo Sorba Editore 2019); l’inaugurazione nel 2015 del Museo della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” presso il Palazzo Ottolenghi di Asti; il restauro e valorizzazione storica del Quadrato dei Garibaldini del Cimitero Comunale di Trespiano a Firenze a cura di Andrea Spicciarelli (2019-21);la mostra Ebrei in camicia rossa. Mondo ebraico e tradizione garibaldina fra Risorgimento e Resistenza curata da Eva Cecchinato, Federico Goddi, Andrea Spicciarelli, Matteo Stefanori e Simone Zappaterreno (2020) e la stampa del catalogo in lingua italiana e inglese (2023); il convegno Lotta per la libertà in terra straniera. La Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” e altri casi di Resistenza transnazionale (Asti, 2 dicembre 2023) ed il convegno 4 novembre 1924: la prima manifestazione antifascista? Delitto Matteotti, Italia Libera e l’inizio dell’opposizione al fascismo (Roma, 7 novembre 2024).
I ricercatori
Isabella Insolvibile
Professoressa associata di Storia contemporanea presso l’Università Telematica Mercatorum. Si occupa di Storia militare e in particolare di Resistenza, prigionia e crimini di guerra.
È membro di redazione della rivista di fascia A “Storia e problemi contemporanei”, nonché membro del comitato scientifico di “Liberation Route Italia” e del Comitato direttivo dell’IRSIFAR, l’Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza. Collabora con Rai Storia ed è membro del Comitato scientifico della trasmissione “Passato e Presente” (Rai 3-Rai Storia).
È autrice di monografie e saggi, tra i quali La prigionia alleata in Italia, 1940-1943 (Viella, 2023); Cefalonia. Il processo, la storia, i documenti (Viella, 2017: con M. De Paolis); Wops. I prigionieri italiani in Gran Bretagna (1941-46)” (Edizioni Scientifiche Italiane, 2012) e Kos 1943-1948. La strage, la storia (Edizioni Scientifiche Italiane, 2010).
Tommaso Rossi
Dottore di ricerca in Storia contemporanea, dall’a.a. 2020/2021 è docente a contratto, prima all’Università degli Studi di Sassari, successivamente all’Università “Niccolò Cusano”.
Dal 2004 al 2021 ha lavorato come ricercatore all’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea, proseguendo poi l’attività come libero professionista. Dal 2021 è incaricato dal Segretariato regionale per la Lombardia del Ministero della Cultura come componente del Gruppo di ricerca per il Museo Nazionale della Resistenza.
Le sue ultime pubblicazioni sono l’articolo La Repubblica Sociale Italiana e gli ebrei a Perugia (“Umbria contemporanea”, 2/2024) e il contributo Dall’Umbria al Reich senza ritorno? Il recupero delle asportazioni dal complesso industriale di Terni, in N. Labanca e G. Sciola (a cura di), La sottrazione nazista di risorse dall’Italia occupata, Viella, Roma 2024. Di prossima uscita è il saggio Accentramento e conflittualità: il capo della Provincia di Perugia Armando Rocchi, in F. Focardi, D. Guzzo, R. Mira, S. Salustri (a cura di), La RSI come Stato d’occupazione: apparati, centri di potere e conflitti, Clueb, Bologna 2024.
I Partigiani
Il database dei combattenti della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi, realizzato grazie al lavoro dell’Ufficio Storico dell’ANVRG e dei ricercatori Isabella Insolvibile e Tommaso Rossi, racchiude alcune delle informazioni principali su 6139 partigiani. Le informazioni sono sia anagrafiche (nome, cognome, paternità , luogo e data di nascita e residenza) che militari (grado, sorte). In questa sezione si può effettuare una ricerca libera.
Il fondo fotografico
Gli archivi dell’ANVRG conservano numerose fotografie relative alla vicenda dei militari della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi” e della Divisione “Italia”, risalenti al periodo della guerra e scattate durante i mesi di esperienza partigiana nell’Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo, nonché immagini di manifestazioni e pellegrinaggi in Jugoslavia promossi dai reduci nel dopoguerra.
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Il corpus più numeroso è sicuramente composto dalle circa 250 fotografie, presenti in un raccoglitore (oggi depositato presso l’Archivio di Stato di Asti insieme al Fondo delle carte d’archivio), che ripercorrono alcuni passaggi della guerra prima, ma soprattutto dopo l’8 settembre 1943: fanno parte di questo insieme le celebri fotografie delle lunghe marce che gli uomini della Divisione “Garibaldi” furono costretti ad affrontare nell’inverno del 1944 in condizioni terribili sulle montagne innevate della Bosnia. Di queste foto non si sa con precisione chi sia l’autore: forse si tratta di una parte dell’archivio di fotografie scattate dall’ultimo comandante della Divisione, Carlo Ravnich, la maggior parte delle quali fu depositata per volere dello stesso Ravnich presso l’Archivio della Famiglia Savoia in Svizzera.
Nel medesimo raccoglitore sono quindi custodite numerose fotografie relative all’esperienza della Divisione “Italia”, utili per ricostruire un percorso iconografico della storia di questa formazione fino al suo rimpatrio a Trieste: sono ritratte scene di guerra, spostamenti ma anche moltissime scene di vita quotidiana (partite di calcio, un improvvisato laboratorio teatrale ecc.). Le foto potrebbero essere state scattate dallo stesso comandante di Divisione, Giuseppe Maras.
Degni eredi delle tradizioni militari e del sublime eroismo delle Divisioni “Taurinense” e “Venezia”, duramente provate prima e dopo l’armistizio, i reparti di fanteria della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”, dai resti di quelle unità derivati, si forgiavano in blocco granitico ed indomabile, animato da nobili energie e da fede nei destini della Patria. In diciotto mesi di epici ed ininterrotti combattimenti, scarsamente riforniti di viveri, senza vestiario né medicinali, con gli effettivi minati da malattie, tenevano alto, in terra straniera, il prestigio delle armi italiane, serbando intatta la compagine spirituale e materiale dei propri gregari che volontariamente preferivano la sanguinosa lotta della guerriglia, ad un’avvilente resa. Ultimata la guerra in Balcania e rientrati in Patria, ridotti ad un terzo, dopo i duri combattimenti sostenuti sulle aspre montagne del Montenegro, dell’Erzegovina, della Bosnia e del Sangiaccato, chiedevano unanimi l’onore di difendere il suolo natale, emuli di quanti si immolarono all’Italia e al dovere, tramandando ai posteri le leggendarie virtù guerriere della stirpe. Jugoslavia, 8 settembre 1943 – Italia, 25 aprile 1945.
Motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare
concessa il 12 settembre 1953 alla Bandiera del 182° Reggimento Fanteria “Garibaldi” (reparti di fanteria della Divisione Italiana Partigiana “Garibaldi”)